Bielle
Bielle ad H
Bielle ad H viene riconosciuta una maggior resistenza nei casi in cui venga sensibilmente aumentata la pressione di scoppio o esistano particolari problemi di detonazione in quanto, proprio grazie alla loro sezione, hanno una maggior resistenza a flessione nel momento della combustione. La forma del fusto delle bielle è quasi sempre a doppio T ma l’anima della T può essere disposta nel piano del moto (in tal caso abbiamo una biella con sezione ad I oppure nel piano perpendicolare a quello del moto Le bielle con sezione ad H sono particolarmente indicate per i motori da competizione per una moltitudine di motivi che andiamo velocemente ad analizzare. Sono ottenute per fresatura o microfusione (lavorazioni piuttosto costose sconsigliate per i motori di serie ma che offrono superfici rifinite e permettono di raggiungere tolleranze più precise). Sono realizzate in acciaio o leghe di titanio. Anche se la loro sezione non si presta a resistere al meglio alla sollecitazione del “colpo di frusta” il problema viene minimazzato grazie alla loro lunghezza ridotta rispetto a quella delle bielle montate sui motori stradali. Si prestano all’utilizzo di viti mordenti per fissare il cappello di biella alla testa in quanto, le bielle con sezione ad H, non hanno sul cappello di biella una nervatura centrale che rende scomodo l’alloggiamento della vite di fissaggio. Vantano raccordi del piede con la testa decisamente migliori di quelli ottenibili sulle bielle con sezione ad I. Non sono soggette a problemi di costi essendo destinate ad un mercato dove i costi spesso passano in secondo piano.
Bulloni di biella
Gran parte delle rotture nel manovellismo più che alle bielle sono da imputare ai bulloni e dovute alla fatica che essi sopportano allungandosi ed accorciandosi giro dopo giro. I bulloni sono in acciaio, materiale con comportamento piuttosto elastico che si allunga sotto sforzo per poi ritornare alla dimensione iniziale. Superando il limite elastico l’acciaio subisce una deformazione che diventa permanente e subisce il così detto snervamento. Superato lo snervamento raggiunge velocemente la rottura non potendo più ritornare alla misura iniziale; e poi si strappa. Ricordiamo che il bullone è l’insieme vite + dado.